La poetessa dei Navigli

La Poetessa dei Navigli - Jana Benessere

Un viaggio tra luce e ombra, eros e misticismo, cristianesimo e paganesimo dove inferno e felicità si fondono e raccontano in una poesia sublime il palcoscenico straziato della vita della una grande poetessa Alda Merini.

Il cortile del Ferroviario fa da sfondo alla prima scena che ha inizio ancor prima di prendere posto a sedere, il teatrodanza presenta quel muro di compressione disperata di cui Alda Merini parlò e lo spettatore diviene protagonista della paura del diverso, di quell’atto incontrollabile e segreto che è alla base di tutti i terrori dell’umanità.

Protagoniste dello spettacolo poesia e disordine psicologico, ma non solo, nella scena si muove una volpe sinuosa, un essere esile e feroce, che diviene insospettabilmente forte quando le parole stesse si trasformano in branco, si incontrerà la madre tenera che scrisse il Magnificat, la mistica amante di Corpo d’amore, quell’anima di una bellezza sconvolgente che era la poetessa dei navigli, capace di descrivere la fede come un rapporto erotico con Dio, di portare con semplicità sublime la mistica in terra, senza perdere la bellezza della lirica.

Nel teatrodanza si animeranno le sue poesie, quelle che spesso dettava al telefono in un flusso sciamanico a cui affidava la sua salvezza. Questo lavoro vuole essere uno studio per la scuola di teatrodanza del Centro Jana e un omaggio a una madrina dell’arteterapia, che ha dato un enorme contributo agli studi neurologici.